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Iniziative del 2014

16 gennaio – “Atse Tewodros Project” di Gabriella Ghermandi, un progetto etno-musicale (con presentazione del CD in cui la musica  tradizionale  etiope si mescola alla improvvisazione jazz). Atse Tewodros Project (prende il nome dall’Imperatore che modernizzo l’Etiopia, pur rispettando le tradizioni, e  che combatté contro l’esercito della Regina Vittoria, garantendo l’indipendenza all’Etiopia nel secolo della colonizzazione) nasce dalla volontà di Gabriella Ghermandi, scrittrice, narratrice e cantante italo-etiope, di far incontrare musicisti etiopi e italiani per costruire un momento di incontro, dialogo e creazione artistica. Il progetto nasce nel 2010 ad Addis Abeba, e nel dicembre 2013, è finalmente anche un disco, composto di 9 canzoni, in cui i moduli e le scale pentatoniche della musica tradizionale etiope si mescolano agli strumenti europei suonati in chiave jazz. Atse Tewodros Project è anche un’occasione per riflettere sulla storia delle relazioni tra Italia ed Etiopia, troppo spesso dimenticata o proposta in versione edulcorata nel nostro paese. Il lavoro di Gabriella Ghermandi, grazie anche al recupero dei canti dei partigiani etiopi che combattevano il regime fascista, diventa quindi un percorso di memoria pubblica oltre che personale, e un modo per parlare di percorsi umani e migranti, di identità plurali. Coordina  Gabriella Ghermandi, introduce Alessandro Portelli.

29 gennaio – Presentazione del documentario e del volume “Memorie in Comune”, a cura di Pupa Garribba  e realizzato dall’Associazione MitinItaly con il Circolo Gianni Bosio. Il progetto prende le mosse dalla targa apposta in Campidoglio in ricordo dei 54 dipendenti comunali ebrei licenziati e deportati a causa delle leggi razziali del 1938.  Sono presenti 2 classi  di Scuola Media Fratelli Cervi e 2 classi del Liceo Seneca.

3 febbraio – Proiezione del documentario “Una storia romana”. Iniziativa in occasione della “Settimana della memoria” 2014. Introduzione di Irma Staderini sulla persecuzione degli ebrei italiani, proiezione di “Una storia romana”, film-intervista a Enrica Sermoneta Moscati, a cura di Pupa Garribba e realizzata da Europanews.  Introduzione  e coordinamento  di Pupa Garribba – Interventi dei parenti degli ex dipendenti comunali ebrei deportati. In collaborazione con Irsifar. 

13 febbraio – Nell’ambito del progetto “Carcerazioni”: “Due esperienze parallele di intervento nel carcere: Rebibbia e Regina Coeli: Francesca Cerocchi e Sara Modigliani  raccontano il ruolo che hanno avuto, attraverso due diverse modalità di relazione, con i detenuti, gli obiettivi  del loro intervento/ricerca nella realtà carceraria e il risultato della loro esperienza. Le interviste realizzate da Francesca Cerocchi costituiscono un Fondo a suo  nome, che fa parte dell’Archivio sonoro”Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio, presso la Casa della Memoria e della Storia. Saranno proiettate immagini del concerto “La musica dell’anima” tenuto a Regina Coeli al termine del  Laboratorio di  musica condotto da Sara Modigliani con il suo gruppo “La Piazza”, in concomitanza con l’ascolto di brani del concerto.

20 febbraio – Presentazione del CD “Un mondo intero. La Festa della Lega di Cultura di Piadena” a cura di Alessandro Portelli. Prefazioni di Peter Kammerer, Giovanna Marini e Alessandro Portelli. Co-produzione Circolo Gianni Bosio/ Lega di Cultura,2014.Il Cd contiene una raccolta di registrazioni effettuate a Piadena (CR) da Alessandro Portelli durante lo svolgimento della Festa della Lega di Cultura che si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana del mese di marzo. Si tratta di brani eseguiti dai gruppi vocali e strumentali di diversa provenienza ( Italia, Portogallo, Spagna, Francia) che partecipano alla festa portando i loro repertori di canti popolari, sociali e politici. A questi si aggiungono poi le esecuzioni dei cantori del gruppo del Canzoniere “I giorni cantati” di Calvatone e Piadena e la recente registrazione (2013) del cantastorie Jajit originario del Punjab (India).Completano la raccolta alcuni interventi registrati nel corso dei dibattiti, che vengono organizzati nelle giornate della Festa.

12 febbraio – “La Pantera siamo noi”. L’Incontro, partendo dal libro “C’era un’onda chiamata Pantera” di Carmelo Albanese per la Manifestolibri, intende contribuire a ridare il giusto peso storico all’intuizione di quel movimento, l’unico in occidente a leggere con venti anni d’anticipo le contraddizioni delle attuali forme di potere. Interventi di Sandro Portelli, Daniele Vicari, Roberto De Angelis, Marco Bascetta e Carmelo Albanese. Coordina Fiorella Leone. Interventi musicali di Luca Mascini (Militant A), Daniele Mutino, Alessandro Casalini e Cesare Oliva. Proiezione di documenti video e fotografici del 1990.

25 febbraio – Appunti per la memoria 2003 – 2013. Suite cantata per le immagini di Vittorio De Seta. Il gruppo corale Resistenza Corale rende omaggio a Vittorio De Seta, un grande del cinema italiano che fu testimone di un mondo e di una cultura legati ai riti e agli avvenimenti della vita di un’altra Italia,l’Italia delle campagne, della cultura orale, un paese non ufficiale cantato dai cantastorie,un’Italia scomparsa nei lavori e nei riti quotidiani, ma viva ancora nei canti di tradizione orale, nel canto sociale. La doppia partitura, sonora e visiva, dialoga con frammenti di cortometraggi degli anni 1954-1959 e vuole essere occasione di riflessione e spunto, per andare ad incontrare chi ancora oggi canta così da poter aggiungere la propria voce alle loro.

24 febbraio – Incontro con gli studenti del Liceo N. Machiavelli sulla vicenda di Via Rasella e delle Fosse Ardeatine. Ne parlano Enrico Grammaroli e Sandro Portelli   

8 aprile – Presentazione del libro e del documentario “Piazza Tiburtino III” di Riccardo Morri, Marco Maggioli, Paolo Barberi, Riccardo Russo e Paola Spano. Ed. Società Geografica Italiana. Collana Ricerche e studi 2013.  Intervengono Alessandro Portelli, Lidia Piccioni, Riccardo Morri e Paolo Masini. 

13 maggio – “Munnizza” una mostra, un video, un progetto editoriale. Il progetto nasce dall’uscita del cortometraggio “Munnizza”, opera video di Licio Esposito e Marta Dal Prato ispirata all’omonimo racconto poetico di Andrea Satta ambientato a Cinisi nel maggio 2008 – 30° anniversario della morte di Peppino Impastato – che racconta le emozioni vissute dagli autori del video in quei giorni e ripercorre alcuni momenti della vita di Peppino e di sua madre Felicia. Alla Casa della Memoria e della Storia e in molti altri luoghi della città, viene proposta, insieme alla visione del video, la presentazione del cofanetto “Munnizza, cento parole, un pizzino per Peppino Impastato”, un progetto editoriale che ha coinvolto cento autori che con cento parole hanno voluto ricordare Peppino dedicandogli un pensiero. Una mostra delle tavole illustrate da cui è tratto il video sarà allestita a Palazzo Incontro dal 7 al 17 maggio.  Il progetto vede la collaborazione dell’Associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie” e di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”.Pietro Orsatti, giornalista e scrittore che contro le mafie si batte da sempre, introduce e coordina l’incontro. Saranno presenti: Licio Esposito e Marta Dal Prato, autori del cortometraggio; Andrea Satta, voce dei Têtes de Bois; Giovanna Marini e Alessandro Portelli              

20 maggio – “Calcio e migranti a Roma: un progetto di storia orale”.  Nell’ambito di un progetto curato dal Dr. Francesco Ricatti dell’University of Sunshine Coast di Brisbane (Australia), il Circolo Gianni Bosio ha realizzato alcune interviste sul rapporto tra migranti, calcio e integrazione culturale. I curatori discutono i primi risultati di questa ricerca insieme ai protagonisti di questa ricerca insieme ai protagonisti di altre esperienze legate al rapporto calcio – emigrazione. Intervengono: Francesco Ricatti (University of Sunshine Coast di Brisbane), Enrico Grammaroli, Omerita Ranalli (Circolo G. Bosio), Zakaria Mohamed Ali (Archivio Memorie Migranti), Paola Di Lazzaro (uff. Naz. Antidiscriminazioni razziali), Matteo Portelli (Asinitas ONLUS)

22 maggio – “In ricordo di Valentino Paparelli. Un ricerca nella cultura popolare dell’ Umbria e oltre”. Valentino Paparelli, già docente presso l’Istituto di Etnologia e Antropologia Culturale dell’Università di Perugia, ha svolto un’intensa attività di ricerca sul campo, pubblicando numerosi saggi e articoli sulla musica e la cultura popolare in Umbria. E’ scomparso nel marzo del 2013, lasciando un patrimonio di straordinario valore, per completezza e sistematicità di raccolta. Con Alessandro Portelli ha documentato e divulgato le voci dei cantori del “Gruppo della Valnerina ternana”: Dante Bartolini, Amerigo e Luigi Matteucci, Trento Pitotti e Pompilio Pileri. Il suo lavoro di ricerca era strettamente legato ai progetti di trasformazione politica e sociale che hanno caratterizzato gli anni ’70 e i primi anni ’80, basandosi sulla convinzione che la ricerca etno-musicologica, oltre che avere uno scopo di documentazione, dovesse consistere anche in un intervento politico destinato a trasformare la soggettività dei ricercatori e dei loro interlocutori, dando loro consapevolezza della propria cultura, molto spesso ignorata o sottostimata dalla “cultura egemone”. Presso l’Archivio “Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio sono conservati tutti i documenti, depositati da Valentino Paparelli, relativi alle campagne di registrazione effettuate in Umbria, soprattutto negli anni ’70 e ’80, e alle ricerche svolte negli ultimi anni, in contesti internazionali (Spagna, India, Nepal).Interventi di Piero Arcangeli, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi e Alessandro Portelli.  

28 maggio – ” La raccolta di poesie di Leonardo Zanier “Liberi di…dover partire” (Effigie,2012) Leonardo Zanier negli anni ’50 lascia il suo Friuli da emigrante  per raggiungere la Svizzera dove lavora da operaio e si occupa dell’istruzione dei figli degli emigrati italiani. Il legame con la terra d’origine e il dialetto sono le solide basi della sua poetica, mentre in lui convivono le anime del sindacalista attivo nella CGIL e dello scrittore impegnato sul fronte politico e sociale. La raccolta di poesie che dà il titolo all’incontro, recentemente ri-pubblicata con le traduzioni francese e araba, offre lo spunto per mettere in relazione la sua testimonianza di poeta operaio, lui stesso migrante di altri tempi, con le sofferte vicende di quanti oggi attraversano il Mediterraneo, costretti a scomporre e ricomporre la propria identità di origine con quella di altri, diversi per lingua e per provenienza; nella concretezza della lingua delle sue radici, Zanier ci parla di uomini e donne che vanno alla ricerca di asilo e/o di lavoro, mossi dalla insopprimibile esigenza di costruire una nuova e comune forma di umanità.   Alessandra Kersevan, canterà le poesie in dialetto di Zanier, musicate dal Canzoniere di Aiello, alternandosi con Abubakar Mukhtar Jokof, che ne leggerà alcune tradotte in arabo da Ayad Alabbar, docente di  Lingua e Letteratura araba all’Università di Torino.  Interventi di Alessandro Triulzi (Archivio Memorie Migranti) e Alessandro Portelli (Circolo Gianni Bosio). Introduzione di Lucio Cereatti. Coordinamento di Fiorella Leone

5 giugno – In collaborazione con le  Ass. Casa della Memoria: in occasione del 70° della Liberazione di Roma, incontro con letture di diari legati alla liberazione di Roma e incontri con testimoni. Modera Paolo Ruffini. Da “La battaglia di Roma ” di Claudio Fracassi. Letture di Fiorella Leone. Testimone: Giacoma Limentani; da “I nazisti a Roma: dal diario di un ebreo” di Piero Modigliani. Letture di Sara Modigliani. Testimone: Vittorio Cimiotta; da “Il diario dell’attesa” a cura di Maria Trionfi. Letture di Daniela Mantarro. Testimone: Maria Trionfi; da “Metà della vita” di Mario Tagliacozzo. Legge Valentina Faraoni. Testimone: Enrico Modigliani.

30 giugno – “L’11 settembre e i cantori di immagini: evento, esperienza, memoria e rappresentazione.” seminario accompagnato da proiezioni di immagini e da ascolto di registrazioni. I Patachitrakars (pittori di rotoli) del Bengala sono artisti popolari che cantano storie mitologiche e leggende eroiche illustrate da rotoli dipinti da loro stessi. Dal 2002, hanno cominciato a dipingere rotoli in stile tradizionale che descrivono gli eventi dell’11 settembre 2001 e a cantare canti su quell’avvenimento. Perché un evento così lontano dalle loro vite li ha colpiti così tanto? Come coprono la distanza fra i loro villaggi e New York e l’Afghanistan, fra la loro lingua e le lingue parlate nei luoghi dove sono avvenuti gli eventi di cui cantano? Che cosa significa questo evento globale per i marginali Patachitrakars? Il seminario proporrà un’interpretazione delle molteplici relazioni che esistono fra memorie del passato ed eventi contemporanei, tra la storia e la memoria, fra l’evento e il suo significato.

13 settembre – In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che avrà luogo il 14 settembre 2014, la Comunità ebraica progressive Beth Hillel fondata quasi un anno fa a Roma e che ha come presidente Franca Eckert Coen, ha elaborato un progetto per dare un suo contributo al tema Donne e Ebraismo. In particolare è stato ritenuto interessante per la città parlare di Donne ebree a Roma, a più voci,  partendo dalle donne tenaci e combattive del Ghetto all’epoca della sua chiusura con l’aiuto competente di Micaela Procaccia; continuando con una o più donne coinvolte nella razzia del 16 ottobre 1943 con l’intervento di Anna Foa; infine proseguendo con donne più note come Lea Sestieri, tra i fondatori dell’Amicizia Ebraico-Cristiana a Roma, raccontata da Giacometta Limentani, e Tullia Zevi raccontata da Piera Di Segni. Adachiara Zevi parlerà del ricordo veicolato dalle Pietre di Inciampo.

3 dicembre – Presentazione del libro “Il comandante del fiume” di Cristina Ubax  Ali Farah, Edizioni  66than2nd,  2014. Il titolo rimanda al protagonista di una popolare leggenda somala che diventa metafora del ruolo affidato a chi deve guidare una comunità attraverso il bene e il male. Questo lo spunto per raccontare la storia di un adolescente somalo, nato a Roma, divisa tra il ricordo del triste passato coloniale e il futuro di giovane che non vuole perdere le sue radici familiari.Cristina  Ubax Ali Farah è nata a Verona da padre somalo e madre italiana. È tra le fondatrici della rivista online di letteratura della migrazione El-Ghibli. Collabora con la Repubblica, Internazionale, Liberazione, L’Europeo e Carta. Insegna lingua e letteratura somala all’università Roma Tre. È autrice di Madre piccola (Frassinelli 2007). Sarà presente l’Autrice con Sandro Portelli e Sandro Triulzi.Sono previsti interventi musicali.

5 dicembre – Presentazione del CD di ricerca : “Abruzzo 6″. Le prime registrazioni di Don Nicola Jobbi a Cerqueto dal Fondo Leydi (Tramontana Sonora 002)” a cura di Gianfranco Spitilli. Il CD nasce dalla raccolta Abruzzo 6 (26BD165) del Fondo Leydi, una tra le più significative realizzate da Don Nicola Jobbi e risale ai primi anni della sua permanenza a Cerqueto di Fano Adriano, collocabile negli anni 1964-1965. Quando Jobbi arriva a Cerqueto resta colpito dall’universo sonoro del paese, dalla bellezza dei canti, delle voci. Li sentiva “canticchiare così, per conto loro, andavano a fare la serenata, facevano quelle cose spontanee”, racconta. In molti dei suoi appunti dedica riflessioni ai canti e ai suoni, raccoglie e trascrive i testi dei canti, o li lascia scrivere agli stessi cerretani”.  Sono previsti interventi di: Antonello Ricci (Univ. la Sapienza), Roberta Tucci (ist. centrale del Catalogo), Gianfranco Spitilli, Omerita Ranalli (Circolo G. Bosio), Enrico Grammaroli (Circolo G. Bosio) e di alcuni suonatori del luogo.

9 dicembre – Presentazione del libro “A casa del popolo. Antropologia e storia dell’associazionismo ricreativo” di Antonio Fanelli. Donzelli Ed., 2014. La storia delle culture politiche e del tempo libero nell’Italia del dopoguerra è ricca e articolata, anche se raramente si è tentato di indagarne forme e strutture. Antonio Fanelli colma questa lacuna grazie ad una prolungata ricerca (svolta dal 2009 al 2014) sulla genesi, lo sviluppo e il radicamento delle case del popolo e dei circoli Arci sul territorio italiano. La chiave di lettura adoperatasi propone di rilanciare gli studi sulla cultura popolare in Italia attraverso un’antropologia storica di un campo di attività culturali che scardinano le distinzioni classiche tra alto e basso e tra militante e popolare. Ne discutono con l’autore Pietro Clemente e Sandro Portelli.