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Festival delle Culture Popolari del Circolo Gianni Bosio a Collelongo

24-25-26-27 LUGLIO 2025 – 5a edizione

Edizione 2025 – Foto di Roberto Monasterio
Edizione 2025 – Foto di Renato Achille
Edizione 2025 – Foto di Chiara Berardi

Per fare un festival in questi tempi oscuri

di Omerita Ranalli

Ci ritroveremo anche quest’anno a Collelongo (AQ) dal 24 al 27 luglio per il Festival delle culture popolari – Quinta edizione. Il programma è denso, ce n’è per tutte e tutti. Partiamo dai laboratori: storia orale (Alessandro Portelli), musica d’insieme (Mario Salvi), canti contro le guerre (Susanna Buffa), danze dal mondo (Claudio Tosi), canti per bambini/e (Sara Modigliani), Mani in pasta (Resistenza Agricola Marsicana). Proseguiamo con le tavole rotonde: Restare Paese, giovedì 24, in cui presenteremo un lavoro sulle fisarmoniche di Sant’Antonio a Collelongo (Giovanni Lombardi, Radici edizioni) e un dialogo sull’Italia interna con Lucrezia Lo Bianco e Francesca Camilla D’Amico.
Resistenze Agricole, venerdì 25, in cui racconteremo le storie e le lotte dei contadini del Fucino di ieri e di oggi, e ascolteremo le testimonianze dai territori (la cooperativa agricola Co.rag.gio, a Roma, la cooperazione in Mali, le buone pratiche di agricoltura e il suo rapporto col paesaggio) Resistenza 80, sabato 26: per ricordare assieme la Resistenza (nella Marsica, in Abruzzo, in Europa) e riflettere sulla sua memoria e su cosa significhi oggi, nel presente, resistere. Domenica 27 staremo assieme al Lavandeto di Collelongo, per presentare l’ultimo lavoro editoriale e discografico del Circolo (Noi de borgata. Le canzoni di Armandino Liberti).
Passiamo agli spettacoli: ci sono concerti e spettacoli al tramonto, con Francesca Camilla D’Amico, Federico Sirianni e Giovani Straniero, Giulia Sucapane.
Ci sono spettacoli serali: si inizia il 24 con Mystery train. Un viaggio nell’immaginario americano (con Alessando Portelli, Matteo Portelli, Gabriele Amalfitano, Giulia Barra). Il 25 dedichiamo la serata alla Palestina, con Moni Ovadia e le musiche di Valerio Mileto: Pensa agli altri. Poesie dalla Palestina. Il 26 alle storie della Resistenza abruzzese, con Marcello Sacerdote, Quando il grano maturò. Storie di gente r-esistente. Il 27, al lavandeto, il concerto di Traindeville (Ludovica Valori, Paolo Camerini, Fabio Gammone). Anche quest’anno i concerti serali saranno preceduti dalle proiezioni fotografiche di Giulio Casciere, e ci saranno cene organizzate dai gruppi attivi in paese (l’Associazione Sant’Antonio Abate – La Cuttora, il Comitato Feste patronali – classi 1975-‘85-‘95, la Pro Loco di Collelongo, gli Agricoltori Alternativi).
In chiusura del festival, la sera di domenica 27 in piazza ci sarà la restituzione dei laboratori, e chiuderemo la serata con il ballo della “Pupazza disarmata contro tutte le guerre”.
Perché viviamo tempi oscuri, e abbiamo bisogno di stare assieme, condividere, parlare, raccontarci, cantare. E ballare, insieme, lasciando tacere i rumori delle guerre. Comunità provvisoria, che resiste. Che non tace. Che non arretra.

Per fare questo festival abbiamo bisogno di tutto il nostro impegno e di tutto il nostro entusiasmo.
E, per chi può, anche di un piccolo sostegno (tutte le iniziative sono gratuite).



Alcune immagini di questa edizione realizzate da Susanna Buffa

Scrive Claudio Tosi:

Il Festival delle Culture Popolari, organizzato dal Circolo Gianni Bosio col sostegno del Comune d Collelongo (Aq) ha celebrato nel mese di agosto 2022 la sua seconda edizione. E’ già in preparazione la terza, che avrà luogo dal 28 al 30 luglio. Claudio Tosi (che fa parte sia dell’attivo del Circolo Gianni Bosio sia del CEMEA – Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva) In questo intervento, ci dà una percezione dall’interno di questa coinvolgente esperienza – nel corso della quale Claudio ha tenuto nel corso del festival un laboratorio di danze popolari che è culminato con un irresistibile ballo in strada
Settembre andiamo è tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzo i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare…E noi in Abruzzo ci siamo venuti prima, ancora in agosto, una comunità composita per età e provenienza che si è riunita a Collelongo, il primo paese uscendo dalla Piana del Fucino, per il Festival delle Culture Popolari organizzato dal Circolo Gianni Bosio, e ha preso posto in campeggi, ostelli e alberghi tra queste case antiche, che sento disponibili ad accogliere ma non a modificarsi. E forse, poi, è proprio questo che si cercava, il potersi affacciare ad una realtà che non si piega alle ideologie del moderno, essere accolti, ma da una testimonianza. E quella, indubitabilmente, c’è. Lo dicono le pietre antiche delle case e le schiene vetuste dei monti, divisi da gole strette di boschi, incise profondamente dall’azione dell’acqua.
È il secondo anno e c’è familiarità negli sguardi dei paesani che ti scrutano rinunciando alla domanda di rito: “A chì si figghie tu?” che non avrebbe una risposta adeguata. Ma nel mettere a disposizione il cortile, nell’accordare l’uso delle piazze, nell’affacciarsi al dibattito o nel piazzarsi in prima fila al concerto, la gente del paese la senti che c’è. Che magari non parla, ma che non ti ha cancellato.
Questa relazione decorosa e silente è un filo importante, perché la commistione ci nutre; la presenza è più concreta e i discorsi sono più significativi se hanno una radice nella comunità che li ospita.
E siamo al 19 Agosto, le persone sono arrivate; il programma ha preso il via, i laboratori hanno iniziato a dissodare le sensibilità e a scaldare i gruppi e la Piazza ci accoglie, sotto il palco della Festa Patronale appena conclusa, di fronte al frontone della chiesa ora adibita a luogo di mostre, pronti all’avvio ufficiale del Festival, con i saluti, sentiti e partecipati della Sindaca, Rosanna Salucci, e un tema antico e cruciale, come la pastorizia. Siamo in molti, non solo da fuori, e ci si guarda intorno, per capire chi c’è e chi manca. Abbiamo forte e significativa la presenza dei compagni di Piadena, il Gianfranco “Micio” Azzali e Giuseppe Morandi, che tanto ci hanno tenuto insieme in questi anni, e un gruppo nutrito di giovani attivi nel cercare una via sensibile all’accademia; una pista che colleghi l’analisi all’immersione nella realtà, il testo al contesto.


Edizione 2022

Il programma della seconda edizione del Festival in PDF


Edizione 2021

Il programma della prima edizione del Festival in PDF